Normativa Leggi Decreti del presidente della repubblica, del Ministro ... - Delibere, Regolamenti, Ordinanze, Circolari

Normativa Nazionale   Normativa  Leggi









C. 01/02/1980

6.7.1. Le gradinate Lo spazio destinato alle gradinate per il pubblico deve consentire l'accesso del pubblico, la sistemazione degli spettatori sulle gradinate, la visibilità della palestra, l'accesso ai servizi igienici, un facile deflusso del pubblico. Il dimensionamento sarà stabilito in base al numero degli spettatori previsto tenendo conto di quanto segue:

- la capienza massima delle gradinate si calcola in base allo sviluppo in metri dei gradoni diviso per 0,48 m;

- le scale di smistamento del pubblico sulle gradinate, debbono avere una larghezza non inferiore a m 1,20 e debbono servire non più di 20 posti per parte e per fila;

- le scale di accesso alle gradinate debbono portare il pubblico nella zona alta delle gradinate stesse o del settore che servono;

-i gradoni per i posti a sedere debbono avere una pedata non inferiore a m 0,60 ed un'alzata compresa fra m 0,40 e m 0,50; la scelta delle dimensioni dei gradoni sarà principalmente in funzione della curva di visibilità nonché alla conformazione formale e distributiva dell'intero organismo. Le gradinate per il pubblico dovranno essere fruite anche da parte di portatori di handicaps fisico-motori secondo quanto previsto nella legislazione già richiamata. Per gli accessi, i percorsi e le porte di accesso valgono le caratteristiche prima precisate per l'atrio. I materiali utilizzati nelle gradinate devono rispondere a quanto specificato nel Decreto del 6-7-1983 "Norme sul comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali da impiegarsi nella costruzione di teatri, cinematografi ed altri locali di pubblico spettacolo in genere". In particolare i materiali di rivestimento dei pavimenti devono essere di classe 2; i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce e gli altri materiali di rivestimento devono essere di classe 1. Per gli eventuali sedili o poltroncine sono consentiti materiali di rivestimento di classe 1, tenendo conto che in attesa della definizione di una metodologia di prova per i mate-

6.7.2. I servizi igienici In posizione facilmente accessibile dovranno essere previste almeno due unità igienici rispettivamente per uomini e per donne, ciascuna costituita da un disimpegno e da una serie di wc di cui uno per ogni unità destinato agli handicappati. In relazione alle caratteristiche dimensionali dell'impianto potranno essere previste più unità anche diversamente dislocate. Per i servizi igienici uomini andranno previsti un wc ogni 120 spettatori con un minimo di 2 (di cui uno per handicappati). I locali avranno accesso dal disimpegno e avranno caratteristiche analoghe ai wc atleti. Nel disimpegno dovranno essere installati: un orinatoio ogni 120 spettatori, un lavabo ogni 240 spettatori ed un asciugamani elettrico ogni due lavabi. Le caratteristiche distributive dovranno inoltre essere tali da non consentire l'introspezione nel locale anche a porte aperte. I servizi igienici donne comprendono un wc ogni 60 spettatori con un minimo di n. 2 (di cui uno per handicappati). Nel locale dovranno essere installati gli stessi apparecchi ed arredi del disimpegno servizi igienici uomini (fatta eccezione per gli orinatoi).

6.8. Il benessere ambientale ed i fattori esterni che lo influenzano L'impianto sportivo dovrà garantire idonee condizioni di benessere ambientale. Tali condizioni sono connesse, in buona parte, al raggiungimento di determinati valori igrotermici, al livello di illuminazione naturale o artificiale ed alle qualità acustiche dei locali. Alcuni di questi parametri, alimeno in parte, dipendono dalle caratteristiche dell'involucro dell'edificio e dal tipo di impianti tecnologici installati, dalla localizzazione ed esposizione dell'impianto oltre che dal rapporto di quest'ultimo con eventuali edifici ed in generale con l'ambiente esterno. Tra i fattori esterni che incidono sul benessere termoigrometrico e visivo, notevole importanza ha l'irraggiamento solare. Di esso deve tenersi conto, ad esempio, nel dimensionamento delle strutture per quanto attiene l'isolamento e l'inerzia termica, nel posizionamento e dimensionamento delle superfici trasparenti e traslucide e nel calcolo degli impianti tecnologici. Se tale fattore costituisce un elemento negativo, dovranno essere adottati idonei accorgimenti, quali schermi fissi o a geometria variabile, elementi aggettanti o anche schermi ottenuti con essenza arboree o arbustive a foglia caduca che in pratica non schermano i raggi solari in inverno. Dal punto di vista del benessere visivo, di norma l'irraggiamento solare diretto dovrà essere evitato. Le superfici vetrate orizzontali dovranno essere schermate o comunque essere diffondenti. Anche la volta celeste, che ha una temperatura radiante variabile con l'orientamento e diversa da quella dell'aria, può avere influenza sulle condizioni ambientali interne ed incide sulle scelte dimensionali delle superfici vetrate. Al riguardo occorre tenere presente che ai fini dell'illuminazione naturale la posizione di cielo più efficace è quella compresa tra 30° e 60° circa di altezza sull'orizzonte. Molto importante è l'esposizione dell'edificio ai venti dominanti. Ciò influisce sul benessere termoigrometrico ed incide sensibilmente sulle dispersioni energetiche e quindi sui consumi. Di norma l'impianto dovrà essere protetto dai venti dominanti e da quelli freddi in particolare mediante idonei accorgimenti. I più efficaci sono ovviamente quelli relativi alla collocazione dell'impianto sportivo in zone naturalmente riparate. Se ciò non è possibile è opportuno ricorrere alla formazione di schermi possibilmente mediante alberature o siepi che comunque contribuiscono alla gradevolezza dell'ambiente con vantaggi che vanno al di là di semplici considerazioni economiche. Pur senza entrare nel merito di tale importante aspetto e limitandosi a considerazioni tecniche c'é da osservare che affinché tali schermi siano efficaci è necessario che la loro altezza superi quella degli edifici e che questi siano compresi in una zona che in lunghezza non superi di cinque volte l'altezza dello schermo. Gli impianti tecnologici Gli impianti tecnologici di una palestra, per quanto attiene il loro tipo, e numero, dipendono in parte, dalle caratteristiche di utilizzazione dell'impianto sportivo. Quelli che comunque sono indispensabili al funzionamento sono in pratica i seguenti:

- produzione del calore, con relativa alimentazione per il riscaldamento dei locali;

-ventilazione (presa, trattamento aria, distribuzione, ricircolo, recupero calore, espulsione);

- produzione di acqua calda sanitaria (produzione, accumulo, distribuzione);

-idro sanitario (captazione, accumulo, sopraelevazione di pressione, distribuzione, erogazione, scarichi, eventuale depurazione, smaltimento,...);

- antincendio;

- protezione dalle scariche atmosferiche;

- protezione di terra;

- elettrico (trasformazione, distribuzione, illuminazione normale e di emergenza, segnalazioni di servizio, di sicurezza, diffusione sonora,...).

6.9.1. Gli impianti di riscaldamento e di ventilazione Tenendo conto delle caratteristiche volumetriche e distributive nonché della destinazione, per la palestra e la sala di preatletismo è consigliabile realizza re impianti di termoventilazione a tutt'aria. Per gli altri locali impianti di termoventilazione di tipo misto o ad acqua calda con radiatori. In ogni caso l'impianto a servizio della palestra e della sala di preatletismo, tenuto conto della diversa destinazione, dovranno risultare autonomi o comunque con separati circuiti. Per la palestra e la sala di preatletismo dovrà essere garantita una sufficiente portata d'aria esterna, 30 metri cubi per persona ogni ora considerando l'affollamento massimo, con un minimo di 1,5 volumi ambiente l'ora. E' opportuno inoltre che l'aria esterna venga filtrata con filtri a secco d'efficienza minima 80% AFI. L'impianto di estrazione dovrà essere dimensionato in modo da garantire un'idonea sovrapressione, ottenibile con un'estrazione pari all' 80% dell'aria esterna immessa. La temperatura minima invernale da raggiungere nei locali dovrà risultare variabile a piacere tra 16 ed i 22 °C in modo manuale, ma con controllo automatico, a seconda delle attività che si svolgono nelle sale. La temperatura dovrà risultare il più possibile uniforme sui piani orizzontali paralleli al pavimento ed il valore prescelto dovrà essere garantito, con tolleranza di ± 1 °C al centro dell'ambiente ed a m 1,50 dal pavimento. Sempre per tale motivo la differenza massima tra le temperature suindicate, in due punti qualsiasi dell'ambiente distanti più di un metro dalle sorgenti di calore ed a quote inferiori a 3 metri, non dovrà superarare i 2 °C. Per evitare fastidi agli utenti la velocità dell'aria, in un punto qualsiasi della zona occupabile da questi ultimi non dovrà superare i 0,5 m/sec ed il livello di rumore prodotto dagli impianti di ventilazione non dovrà superare i 40 dB. Queste caratteristiche impongono, in genere, l'adozione di idonei accorgimenti per evitare la stratificazione dell'aria calda, nociva non solo per ragioni di benessere ambientale, ma anche ai fini dell'economia di esercizio dell'impianto. Nel caso in cui tale uniformità non sia raggiungibile con il posizionamento, la regolazione e l'orientamento delle bocchette di immissione o ripresa, è opportuno ricorrere a separati sistemi di canalizzazioni per la ripresa dell'aria calda in alto e sua successiva immissione in basso. Il campo di variabilità delle temperature in relazione alle attività sportive praticate, è riportato nel grafico. Per gli spogliatoi, compresi i relativi locali per le docce, igienici e disimpegno dovrà prevedersi un sistema di ventilazione forzata, senza ricircolo, capace di garantire un'immissione di 30 mc d'aria esterna per persona ogni ora, nelle condizioni di massimo affollamento dei locali, e comunque tale da assi-

6.9.2. Gli impianti di illuminazione I procedimenti di calcolo degli impianti di illuminazione sono sostanzialmente quelli normalmente adottati per gli ambienti chiusi. Per il locale palestra, in particolare, occorrerà quindi tenere conto dei coefficienti di riflessione del pavimento, delle pareti e del soffitto nonché della presenza del pubblico. Accanto a tali fattori, nella scelta e posizionamento degli apparecchi di illuminazione, occorre tenere presenti anche le particolari esigenze legate alla pratica sportiva ed alla osservazione della stessa da parte degli spettatori. In particolare gli atleti, ed in parte il pubblico, non hanno in genere un campo visuale fisso, per cui tutte le pareti che delimitano le palestre, come pure gli apparecchi di illuminazione, possono entrare nel campo visivo. Gli oggetti o le persone osservati non sono fissi e possono trovarsi in un punto qualsiasi del locale; ciò è vero in particolare per gli sport prevalentemente "aerei" come la pallavolo, la pallacanestro, il tennis ed il ping pong. E' inoltre essenziale per gli osservatori poter stimare con esattezza la velocità e la traiettoria degli oggetti o delle persone in movimento, donde la necessità di sufficienti livelli di illuminamento. C'è infine da tenere presente che nelle palestre possono svolgersi più attività sportive o anche attività non sportive a volte con differenti esigenze di illuminazione. Ciò comporta la necessità di prevedere più livelli di illuminamento e quindi più gruppi di circuiti con separati comandi di accensione. Per evitare danneggiamenti dovuti ad urti accidentali con attrezzi sportivi (palla) le sorgenti luminose devono essere opportunamente dotate di schermi resistenti o protezioni (griglie metalliche); elementi questi da considerare nel dimensionamento delle sorgenti luminose in quanto possono ridurre, anche sensibilmente, l'efficienza degli apparecchi. Per quanto attiene il posizionamento degli apparecchi c'è da tenere presente che accanto alle esigenze di uniformità occorre considerare gli ulteriori vincoli posti dal posizionamento delle attrezzature sportive. Particolarmente critica ad esempio è la posizione del pannello della pallacanestro, spesso realizzato in materiale trasparente. Sorgenti luminose poste nelle vicinanze possono provocare sia abbagliamento diretto sia indiretto per riflessione sulla superficie lucida. La differenza di luminanza tra soffitto o pareti e sorgenti luminose deve essere la più bassa possibile; ciò può ottenersi sia con l'impiego di sorgenti a bassa radianza (comunque non superiore a 8000 lux s.b.) sia ricorrendo a pareti e soffitti con elevato coefficiente di rinvio, purché non speculare, della luce. In particolare il coefficiente medio di rinvio per le lunghezze d'onda usuali (0,4-0,7 micron) non dovrà essere inferiore a 0,5 ed è bene elevarlo a 0,8 0,85 per il soffitto. Normalmente l'illuminazione sarà del tipo diretto o misto. L'illuminazione indiretta, anche se presenta vantaggi per quanto riguarda i fenomeni di abbagliamento, produce un'eccessiva attenuazione delle ombre e richiede una notevole maggiore potenza. Il valore dell'illuminamento orizzontale dovrà essere compreso tra 150 e 500 lux. Il minimo può essere adottato per le attività ricreative o la ginnastica; valori intermedi per l'allenamento; i valori maggiori per le competizioni ed in genere per gli sport con

 

Pagina 5/6 - pagine: [1] [2] [3] [4] [5] [6]

 



Normativa Italiana | Privacy, Disclaimer, © | Contact

2008-2011© Valid CSS! Valid HTML 4.01 Transitional